Capracotta tra le “Perle dell’Appennino”

Il turismo come cardine dello sviluppo sociale ed economico dei territori montani, superando gli “steccati territoriali” interregionali e facendo rete. È l’obiettivo che il Comune di Capracotta, insieme alle amministrazioni locali di Pescopennataro, Pescasseroli, Pescocostanzo e Rivisondoli, sta cercando di realizzare attraverso la creazione del raggruppamento “Le Perle dell’Appennino”. Il Consiglio comunale della nostra cittadina ha già approvato il relativo accordo di collaborazione. Lo stesso ha già fatto il Civico consesso di Pescopennataro. Ora, toccherà alle municipalità abruzzesi fare altrettanto.

Il documento deliberato prevede: la promozione integrata per la pratica e lo sviluppo della mobilità sostenibile; la valorizzazione delle risorse ambientali e la realizzazione di un marchio identificativo del territorio interessato; il coinvolgimento delle associazioni, entri e privati che condividono le finalità del progetto; la promozione di studi e ricerche finalizzate ad approfondire e diffondere la conoscenza del territorio interessato e favorire la riscoperta, la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e artistico, delle caratteristiche ambientali e culturali, nonché delle tradizioni popolari ed enogastronomiche, con particolare riferimento alle loro potenzialità turistiche; favorire la valorizzazione del territorio secondo modelli di sviluppo innovativi con lo scopo di potenziare l’offerta turistica in sinergia con gli operatori economici locali e la partecipazione a manifestazioni ed eventi espositivi del settore quali la Bit, l’Ecotour, la Fiera del Mediterraneo, la Fiera di Bari.

«Fare sistema è l’unico modo per dare concretezza alle idee di sviluppo che ogni buon amministratore deve avere in mente per il proprio territorio – affermano in una nota il primo cittadino di Capracotta, Antonio Monaco, e il sindaco di Pescopennataro, Pompilio Sciulli – Sfruttare nuove opportunità, magari aprendosi a territori limitrofi che hanno le nostre stesse necessità e vocazioni, è la maniera migliore per affrontare le difficili sfide che ci si porranno d’ora in avanti a causa delle di ristrette economiche che non risparmiano nemmeno quelle aree che finora parevano lontane dall’essere toccate dalla crisi. Abbiamo quindi sposato con gioia questo progetto , certi di aver intrapreso un percorso che ci darà grandi soddisfazioni ed occasioni di crescita».

 Il raggruppamento “Le Perle dell’Appennino”, dunque, va prendendo forma, ma si tratta di un work in progress al quale, si spera, aderiranno altre realtà. Basterà avere alcuni aspetti peculiari, come l’essere territorialità situate a un’altitudine di almeno 1.000 metri sul livello del mare, essere in possesso di certificazioni ambientali oppure far parte di un Parco Nazionale o Regionale, avere una popolazione inferiore ai 2.500 abitanti e, naturalmente, possedere una spiccata vocazione turistica sia invernale che estiva.