Un vescovo capracottese sepolto in via Giulia a Roma

La chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani è un piccolo gioiello incastonato in Via Giulia al civico 34 a Roma. La facciata originaria, attribuita ad Ottavio Mascherino risale al 1619, rinnovata nel settecento da Carlo Fontana, subì nuovi restauri e rifacimenti a cura dell’architetto Antonio Cipolla nel 1853. Della chiesa in generale e della sua storia, ci siamo occupati in un precedente articolo.

Al suo interno riposa dal 1738 l’Arcivescovo Nunzio Baccari, nato a Capracotta il 22/6/1667 da Filippo e Cesarea Baccari.

La famiglia Baccari (o Baccaro o anche Del Baccaro) attestata a Capracotta tra il 1400 e 1500, abitò nei quartieri “nuovi” detti di S. Antonio da Padova e S. Maria delle Grazie. Palazzo Baccari, sede dell’attuale Residenza per gli Anziani S. Maria di Loreto, aveva accanto una cappella dedicata a S. Maria, il piano soprastante la cappella, era occupato da un convento o rifugio dei frati francescani, fondato da Donato Baccari nel 1546. Anche il fratello di Nunzio, Francesco Baccari, di due anni più giovane, abbraccerà la carriera ecclesiastica e sarà nominato Vescovo di Cerreto Sannita dal 1722 al 1736 (anno della sua morte), dove costruirà il seminario vescovile e sarà ivi sepolto nella Cattedrale.

Nunzio Baccari all’età di 18 anni si laurea alla Sapienza di Roma in “Utroque Jure”: apprezzato per le sue doti non comuni, venne in un primo tempo nominato Vicario generale della diocesi di Benevento, in seguito Uditore del Cardinal Tommasi, poi Vicario Generale a Viterbo. Viene elevato alla dignità episcopale nel 1718: sulla lapide che ricopre le spoglie, vengono riportati gli incarichi da lui ricoperti. Fu Vescovo di Bojano, Assistente al Soglio Pontificio, Consulente della Sacra Inquisizione, Esaminatore dei nuovi vescovi, Vice Gerente del Vicariato di Roma, nominato da Innocenzo XIII°, per 17 anni ricoprì questa carica, dispose per legato di essere tumulato in questa chiesa della nazione napoletana, nella quale ricopriva la carica di Primicerio.

Esercitò la carità con grande impegno: costituì una cospicua dote perpetua per il mantenimento delle suppellettili sacre nella cattedrale di S. Bartolomeo a Bojano. Un carteggio conservato nell’archivio della curia di Campobasso, include lunghi elenchi di poveri che il vescovo assisteva mensilmente. Testimonianze simili sono ravvisabili anche a Roma: qui nel 1724 da Vice Gerente (per la cui carica è prevista la dignità di Arcivescovo) insieme al Cardinal Vicario Fabrizio Paolucci De Calboll, iniziò a raccogliere nella “Contrada dell’Armata” (Via dell’Armata, vicino Via Giulia), un primo gruppo di fanciulle «che vagavano per la città senza educazione»: sarà il primo nucleo di quello che andrà a formare l’Oratorio di S. Gerolamo della Carità, divenuto in seguito Conservatorio di S. Pasquale Baylon.

La carica di Vice Gerente fu mantenuta da Nunzio Baccari sotto ben tre pontefici: Innocenzo XIII, Benedetto XIII e Clemente XII. Per i Canonici di Bojano, il fatto che il loro Vescovo fosse anche Vice Gerente a Roma, invece di essere un onore, veniva considerata “un’afflizione”: il perché è presto detto. Fin dai primi anni del suo episcopato, aveva iniziato a trasferire la Curia e parte dell’archivio a Campobasso (con grande lungimiranza, poiché anche se solo nel 1927, ci sarà il totale trasferimento). Non era quindi solo per sano campanilismo che i canonici si dimostrarono contrari: in gioco c’erano benefici, privilegi e onori che potevano andar perduti!

Nella “Cronologia dei Vice Gerenti del Vicariato di Roma”, conservata nell’Archivio Storico Diocesano, viene riportato quanto segue:

«XXXII° Nunzio Baccari, Vescovo di Bojano, Vice Gerente in Roma al 21/5/1721, morì nella carica il 10/1/1738. Associato il di lui cadavere da tutti i Parroci di Roma e seppellito nella Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani».

L’Arcivescovo Nunzio Baccari è stata certamente una personalità di alto spessore che ha testimoniato le virtù cristiane e di carità senza risparmiarsi, nell’arco di tutta la sua vita, un figlio di Capracotta che le ha reso onore e del quale il suo paese dovrà sempre tener vivo il ricordo e la stima.

 

Paolo Trotta

 

P.S. C’è ancora un’altra sorpresa: la potrete leggere nel prossimo articolo.

Bibliografia:

Luigi CAMPANELLI : “Il territorio di Capracotta”  Ferentino  1931

N. DEL RE: “Il Vice Gerente del Vicariato di Roma”  Istituto di Studi Romani 1976

Can. Giuseppe DI FABIO “Sacerdoti molisani decorati della dignità episcopale della madre chiesa” – Tipografia Foto Lampo – 2002

Archivio Storico del Vicariato di Roma

www.catholic- hierarchy.org

www.casadalena.it

www.romasegreta.it

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