Sports invernali a Capracotta. Una cronaca sportiva dell’anno 1929

Un atleta arriva al traguardo

Questo articolo riporta quasi fedelmente quanto pubblicato il giorno 14 marzo 1929 dall’Eco del Sannio edito in Agnone. Le frasi tra virgolette sono del corrispondente capracottese, Cav. Giovanni Paglione, primo Presidente e fondatore dello Sci Club. Penso che per pudore non si sia annoverato tra i coadiutori di Ottorino Conti. 

Domenica 10 marzo 1929 lo Sci Club a Capracotta organizzò le gare del Campionato di Sci Centro Meridionale; fu nominato un Comitato esecutivo che si fece carico di tutta la logistica a partire dalla viabilità dalla Stazione di San Pietro Avellana fino a Capracotta, per finire alla squadra di cronometristi composta dal Cav. Iannone, dal Cav. Paglione e dal Signor D’Alena. Già da giorni erano stati scelti gli anelli di gara con il percorso femminile di 3 chilometri e quello maschile di 20 (con 600 metri di dislivello!) con partenza ed arrivo nella zona di Colle Liscio. Le piste erano state già battute e tutto era pronto per la manifestazione che aveva già assunto una tale importanza da coinvolgere l’Istituto Luce che mandò i suoi operatori cinematografici  per immortalare l’avvenimento.

Ma…il venerdì, il generale bianco scombussolò tutti i piani: una violenta bufera di neve ostruì la strada rotabile e  seppellì i tracciati delle gare. Il sabato mattina tornò il sole e ripartì da zero l’organizzazione: tutti gli spalatori disponibili si recarono ben presto alla Stazione Ferroviaria di San Pietro  Avellana e ripristinarono fin dove poterono la viabilità; per arrivare a Capracotta fu percorso con autovetture il primo tratto di rotabile poi furono mobilitati tutti i cavalli e le slitte disponibili per trasportare sulla neve gli atleti e gli spettatori  fino agli alberghi; nel frattempo  i militi della 133-esima Legione riposizionarono le bandierine sul tracciato e batteremo di nuovo la pista.

Nonostante l’emergenza, presero parte alla gara «tutti i valorosi sciatori valligiani dell’Aquilano e dell’altipiano abruzzese, e nonostante la non agevole viabilità, intervennero» molti spettatori e molte autorità. La domenica mattina, dopo una nottata con temperatura fino a meno 16, le piste si presentarono in eccellenti condizioni e alle 9,30 il Cav. Iacobucci (rappresentante della Fisi) dette il via alla gara maschile alla quale parteciparono oltre 40 concorrenti. Contemporaneamente  nell’anello adiacente  si svolse «la gara femminile sotto la direzione  del console Bevilacqua, coadiuvato dai signori Trozzi, Conti e Paglione».

«A mezzogiorno tutte le gare erano terminate, nelle vicinanze del traguardo era accorsa numerosa folla che, sfidando neve e freddo, aveva assistito alle interessantissime competizioni; al ritorno in paese la lunga teoria scura risaltante sul candido sfondo nevoso era uno spettacolo originale e pittoresco».

 La sera fu festa grande a Capracotta e gli elogi dei gerarchi si sprecarono durante la premiazione. Il Presidente dello Sci club Ottorino Conti «salutò cordialmente le autorità, i concorrenti alle gare e le gentili signorine che col loro grazioso intervento allietarono la festa della neve. Il Cav. Iacobucci, sempre tanto distino e cortese, ringraziò con parole molto gentili per la signorile ospitalità capracottese» poi seguì la premiazione  del vincitori.

Alfonso Falconi
Alfonso Falconi

Gli atleti capracottesi dominarono. Nella  gara di fondo Senior 1° Alfonso Falconi di Capracotta e 8° Noè Ciccorelli; nella la gara di fondo Iunior 1°Antenucci Giuseppe, 2° Giuliano Filoteo e 5° Casiero Guglielmo; nella Gara a Squadre per la Coppa Giuliano  prima la squadra composta da D’Andrea, Mosca e Angelaccio e terza quella composta da  Santilli, Di Rienzo e Sammarone; nella gara femminile 5° D’Alena Luisa.

In chiusura ricevettero elogi il presidente dello Sci Club Ottorino Conti e i suoi coadiutori Ciccorelli Noè, Falconi Giuseppe, D’Alena Ruggiero e Conti Pasqualino «per l’opera solerte ed infaticabile  spesa  nell’organizzazione delle gare e per il fervido impulso dato allo sport invernale capracottese».

Domenico Di Nucci