L’origine della tradizionale salita del 31 dicembre a Monte Campo

Si svolgerà anche quest’anno la tradizionale “Fiaccolata a Monte Campo” organizzata dal C.A.I. sezione di Isernia. L’appuntamento è per le ore 15.00 presso l’Hotel Monte Campo per il raduno e la distribuzione delle fiaccole. Alle ore 16,45 è previsto il brindisi augurale al Nuovo Anno presso la Croce. Per scoprire l’origine di questa tradizione, pubblichiamo un vecchio articolo della compianta Maria Delli Quadri.

Il 31 dicembre di ogni anno si svolge a Capracotta una escursione particolare: la salita a monte Campo (1750 m.) fino alla croce che è situata sulla vetta. Fin dalle prime ore del pomeriggio a scaglioni o alla spicciolata, gli amanti della montagna salgono e affrontano l’erta con ardore e sicurezza. Sono tanti oggi: una foto del 2013, premiata poi dalla fondazione romana delle Forche Caudine, ne ritrae un grosso gruppo (circa 200), tutti intorno alla Croce che guardano lontano verso l’orizzonte: a quell’altitudine esso è sterminato. Un cielo turchino fa da sfondo a questa macchia umana dai mille colori delle giacche a vento e dei berretti variopinti. Alle 16,35, quando il sole scompare dietro gli ultimi contrafforti delle montagne più alte, si stappa lo spumante, si brinda all’anno che è andato via e a quello che entrerà, si mangia il panettone si scambiano saluti e auguri.
Poi, ciascuno con una fiaccola in mano, torna nel borgo, creando lungo la discesa una striscia di fuoco che nell’oscurità somiglia ad una lingua sottile, molto suggestiva da guardare

Questo è l’oggi; ma chi ha creato questa bella tradizione?

Un uomo solo, circa 45 anni fa, andò sulla montagna tanto amata, imbacuccato e ben calzato, sfidò la tormenta, arrivò in cima, toccò la croce, poi ridiscese. Questi era LUIGI CONTI, “RE PRUFESSORE”, come lo chiamano in paese. Fu lui che ha dato vita a questa tradizione. L’anno dopo andarono con lui Michele Carnevale (Paschitto), Mastro Vincenzo e Emilio Di Rienzo quindi si aggiunsero in seguito Aldo e Carmine. Tutti e quattro adottarono uno slogan: “CON QUALUNQUE TEMPO” e così è stato per tutti gli anni venuti dopo. Un po’ alla volta il gruppo è cresciuto, altri si sono aggiunti, fino a diventare il plotone che è oggi.
Il professore non va più il 31 dicembre, ci va però per tutto l’anno, quando può e quando vuole.
Nessuno sa o finge di non sapere, ma la storia è questa ed io l’ho voluta riaffermare, perché sono stata testimone diretta dell’impresa.

Maria Delli Quadri