Pillole di storia capracottese da una pergamena del 1480

La ricostruzione dell’area dell’antico abitato di Macchia Strinata. Linea rossa individua l’area castrale; quella gialla, l’area del paese medievale e la linea bianca la fortificazione italica con torre (1), la chiesa (2), i resti di mura (3) e il trullo pastorale moderno (4). Fonte: https://giosamenna.wordpress.com/

Il cosiddetto Summarium del 1783 è un manoscritto, in latino, dell’Arciprete don Michele d’Alessio di Castel del Giudice e conservato nell’Archivio Storico del Comune di Agnone.

E’ un testo importante non solo per la storia di Agnone ma anche per la storia dei paesi dell’Alto Molise; infatti il manoscritto riporta 256 regesti, o per meglio dire sunti di pergamene, che ho potuto in passato consultare.

Nel corso di mie ricerche mi ha incuriosito il seguente regesto che in apparenza potrebbe anche essere considerato di scarsa importanza. “Posizionamento con termini lapidei dei Confini tra il Feudo abitato del Casale di Acquaviva e il Territorio di Macchia Stirnata, a cominciare dal Vallone detto delle Cannete fino al fiume Verrino, fatto da due arbitri e cioè il Notaio Lemme di San Buono per la parte di Carlo d’Eboli, possessore delle terre di Macchia e il notaio Nicola Antonio del Verde di Sulmona per parte dell’Università di Agnone. Intervennero abitanti dell’Università di Agnone e dell’Università di Macchia.  3 agosto 1480”.

Ho avuto modo di approfondire il discorso ed è interessante riportare parti della pergamena.
“Apud Territorium Castri Macchie Stirnate in contrada ubi dicitur La fonte di Santomari…” (Presso il Territorio del Castello di Macchia Stirnata nella Contrada della La fonte di Santomare).

 “…Peregrinus de Ionatha de Anglone … Iudex Contractus… Iacobus Nicolai Magistri Pecti de Macchia Vallis fortoris …Notarius” (Pellegrino Ionata di Agnone …Giudice a Contratto… Giacomo di Nicola Maestro Petti di Macchia Val Fortore …Notaio)

“Et testes …Magnificus Vir Dominus Baptista de Ebulo, Dominus Berardus Grossi Archipresbiter Crapecotte, Iaconus Ioannes Santi de Liceto, Baptista Antonii Corradi, Ioannes Faya de Baccaro, Lemmus Nicolai de Lemmo, Gualterius et Santus de Zanzo de Crapacotta, …) (E i testimoni Magnifico Battista d’Evoli utile Signore di Castropignano e di Macchia Strinata, don Berardo Grossi Arciprete di Capracotta, diacono Giovanni di Santo di Liceto, Battista di Antonio Corrado, Giovanni Faya di Baccaro, Lemme di Nicola di Lemme; Gualterio e Santo di Zanno di Capracotta…)

 “… ad presentiam Magnifici Domini Caruli de Ebulo utilis Domini Baroniae Castropignami, et Macchie Stirnate, ac Antonii Rotundi Camerarii dictae Terrae Macchiae et Antonelli Lelli Sindici Universitasis …” (… alla presenza del Magnifico Carlo d’Evoli Utile Signore della baronia di Castropignano e di Macchia Stirnata, Antonio Rotondi Camerario della detta Terra di Macchia Strinata, Antonello Lelli Sindaco dell’Università di Macchia…)

 “…et Honophrii Gualterii Farina, et Bartolonei Gualterii Farina, Masi Guillermo, et Amici Leonardi, omnium de Macchia” (…e di Onofrio Gualterio di Farina, Bartolomeo Gualterio Farina, Masio Guglielmo, Amico Leonardo tutti di Macchia).

 Alla fine della pergamena ci sono le firme. Dapprima firmano coloro che sapevano leggere e scrivere e cioè:

Nicolaus Antonius de Verdis (Nicola Antonio del Verde)

Lemmus de S. Bono (Lemme di Santobuono)

Peregrinus de Ionatha de Anglono (Pellegrino Ionata di Agnone)

Berardus Archipresbiter Capracottae (Berardo Arciprete di Capracotta)

Baptista Antonii de Corrado (Battista di Antonio Corrado).

Seguono “testis inlicterati scribere nescentis” (testimoni che non sapevano scrivere):  

“Signum crucis proprie manu Gualterii de Zanno” (segno di croce con la propria mano) (Gualterio di Zanno)

“Signum crucis proprie manu Ioanni Faya de Baccaro” (Giovanni Faya di Baccaro)

“Signum crucis proprie manu Lemmi Nicolai de Lemmo” (Lemme Nicola di Lemmo) 

“Signum crucis proprie manu Santi de Zanno” (Santo di Zanno)

A conclusione è bene sottolineare che alcune notizie sono inedite; non si sapeva che:

– a Macchia Strinata ci fosse un Castello, quindi una fortezza che controllava parte della valle del Sangro e quasi tutta la valle del Verrino;

– esistesse una Contrada denominata La Fonte di Santomare;

– Berardo Grossi fosse Arciprete di Capracotta;

– a Macchia ci fosse un Camerario;

–  Antonello Lelli fosse sindaco di Macchia.

 

Domenico Di Nucci