Artisti in mostra: Len Vernaghi

Il 10 agosto abbiamo inaugurato una mostra pittorica con opere di artisti capracottesi nei locali della Famiglia Potena sul Corso Sant’Antonio. La mostra resterà aperta fino al prossimo 21 agosto. Len Vernaghi espone due opere: la trebbiatura a Capracotta e Capracotta e la transumanza.

Len Vernaghi, pseudonimo di Nicholas Di Tanna, italianizzato Nicola Di Tanna, è un artista originario di Capracotta (IS), nato a Porrentruy in Svizzera il 28/03/1963. Dopo aver trascorso gran parte dell’infanzia in Svizzera, è tornato a vivere in Italia ed attualmente risiede a San Salvo (CH). Espone sin da giovanissimo, tant’è che dopo una sua personale esposizione a Capracotta è scoperto dal pittore e critico d’arte Romano Conversano, che lo invita caldamente ad esporre a Milano e in altre città d’arte in tutta Italia. Inizialmente Di Tanna firmava le sue opere con nome e cognome, solo in seguito ha plasmato il suo nome d’arte, Len Vernaghi, nato per omaggiare i suoi defunti genitori capracottesi, mischiandone le lettere dei rispettivi nomi: Ernani Di Tanna e Vernalda Fiadino. Perciò si firma così oppure con le iniziali puntate del suo pseudonimo (L. V.).

STILE E POETICA
Lo stile di Len Vernaghi è principalmente figurativo, le sue opere ritraggono paesaggi italiani ed esteri, sia urbani e storici che naturali; i soggetti spaziano da cavalli in riva al mare, protagonisti della scena medievale o rurale delle tradizioni, fino a nudi, nature morte e donne che si guardano allo specchio. Inizialmente, Len Vernaghi si distingueva per la tecnica, che prevedeva l’uso di pigmenti su tela e calce, per la realizzazione di affreschi incastrati in quella che Conversano definì come “una sottile ragnatela di craquelé”, il cui sapore ricordava quello di antiche pareti dipinte o di vetrate.
Tuttavia, gradualmente, il suo stile ha subito un’evoluzione, poiché l’artista ha sperimentato soluzioni alternative nell’uso del colore cosi come nella scelta del supporto. Dal disegno talvolta acerbo delle sue composizioni, un po’ naif, nasce un’emozione di singolare meraviglia che costituisce uno dei modi di far coincidere i mezzi della pittura con ‘inquietante verità del sogno. Tra gli artisti che hanno ispirato il suo percorso spiccano Picasso, Matisse, Modigliani, Utrillo, Cascella, Giotto, Conversano ed i principali esponenti dell’impressionismo.

OPERE IN ESPOSIZIONE A CAPRACOTTA (2022)
Sia in “Capracotta e la transumanza” sia in “La trebbiatura a Capracotta”, pennellate scattanti si
alternano a più decisi colpi di spatola; il colore, con una tecnica a base di acrilici ed oli, spigiona vivacità eppure parrebbe imbrigliarsi nel perimetro delle fratture procurate artigianalmente dall’artista alla base in scagliola. La liquidità del mondo odierno è una corsa contro l’identità e la vita, ci suggerisce Len Vernaghi, che non solo rende accessibili e portabili degli affreschi, realizzandoli su delle tele come queste, ma ci induce a ricordare antiche tradizioni, legate alla pastorizia o alla trebbiatura, che purtroppo stanno andando in frantumi. Il fiore tra le labbra del pastore, nella prima opera citata, è un simbolo di spensieratezza su un viso d’angelica fattezza, attorniato da una barba grezza. Nell’altra opera, invece, l’artista puntella il paesaggio capracottese estivo con un connubio di personaggi naïf e delle scale di legno, che guidano l’osservatore verso il firmamento. Il buio della prima serata fa da contraltare al giallo ed all’ocra del grano e delle stelle. Reso da crepe nivee incise sulla scagliola, l’effetto craquelé dà risalto alla trebbia ed al prato, dipinti nel moto di un lavorio che è simbolo di abbondanza e che abbraccia il futuro intravisto nel bagliore che irradia dal paese.

Vernalda Di Tanna