Gli alberghi storici di Capracotta: seconda parte

Nella bella cartolina allegata si può notare in tutta la sua bellezza il grande albergo “Quisisana” di proprietà della famiglia Santilli. La targhetta pubblicitaria al retro di una cartolina del 1909, oltre ai “cessi all’inglese” pubblicizza anche il “servizio di carrozze per passeggiate e per il collegamento con la stazione”.

Gli alberghi di Capracotta erano meta, all’inizio del Novecento, oltre che della nobiltà romana anche di quella napoletana. Il professor Antonio Cardarelli (al quale sono intitolati gli ospedali di Napoli e di Campobasso), primario di patologia clinica all’Ospedale degli Incurabili di Napoli , era solito inviare a Capracotta i malati di asma e dell’apparato respiratorio, poiché l’aria salubre dei luoghi, era di validissimo aiuto nella terapia e nella convalescenza dei suoi pazienti. Il Prof. Cardarelli era originario di Civitanova del Sannio (Is) ed era imparentato con Luigi Campanelli (sindaco di Capracotta e storico locale ), che ne aveva sposato una nipote.

L’Albergo Monte Campo era situato nella palazzina di Giulio Conti. Un altro Albergo- Ristorante “Monte Campo” rimase in funzione dagli anni Ottanta dello scorso secolo fino alla prima decade del 2000, con due diversi proprietari. Era presente vicino la cappella di Santa Lucia, alle falde appunto di Monte Campo.

L’Hotel Cimalte si trovava nei palazzi di Gregorio Conti a Sant’Antonio. Come il “Quisisana” e il “Monte Campo”, chiuderà dopo la Prima Guerra Mondiale, in quanto la domanda turistica andrà sempre più diminuendo. La targhetta dell’hotel, incorniciata in un elegante riquadro, è presente sul retro di una cartolina postale del 1905. Una “réclame” (come erano definite le pubblicità dell’epoca), mette in rilievo tutto il “confortable” della struttura, si possono chiedere eventuali “schiarimenti” al signor Vincenzo Giuliano, proprietario dell’hotel, ove è presente anche l’illuminazione elettrica (conquista di civiltà che Capracotta raggiunse nel 1901, mentre, tanto per fare un esempio a Milano arriverà quattro armi dopo!).

Paolo Trotta