Storia di una ricerca: Nick Nerone e Ernest Hemingway, amici ritrovati – Parte seconda

Avrei dunque dovuto dare una risposta al quesito del prof. M. K. Roos: chi era nella realtà Nick Neroni?

Ricordo di aver sentito qualche volta  mio fratello Antonio, medico condotto di Capracotta per diversi anni, parlare del suo “maestro elementare Nerone”. Nelle sue “Memorie” lo descrive: «Severo, austero, elegante, corpulento ma agile e sveglio; professionista molto colto, essendo stato, prima di dedicarsi all’insegnamento, nell’ordine dei Gesuiti. […] Fascista convinto e praticante, era personalmente impegnato in tutti i raduni del regime. Testa alta, petto in fuori, pugni ai fianchi, alla Mussolini, era lui a gestire e comandare le sfilate delle ricorrenze del fascio».

Il maestro Dante Nerone era di Pietrabbondante, in provincia di Campobasso; aveva insegnato a Capracotta dal 1932 al 1939 e si era poi trasferito a Roma.

E’ bene precisare a questo punto che Addio alle armi è stato scritto da Hemingway nel 1928, pubblicato subito dopo nel 1929 e che all’Anagrafe del Comune di Capracotta, tranne Dante nessun altro Nerone risulta negli elenchi disponibili a partire dal 1809.

Presso l’Ufficio anagrafe del comune di Pietrabbondante invece, ricercando tra i nati dal1895 al 1905, ho trovato un “Beato Nicola Maria Nerone nato il 29 dicembre 1895 e registrato all’anagrafe il 29 gennaio 1896, fratello di Dante Sesto Giovanni nato il 25 giugno 1901, entrambi figli di Sesto (orafo) e di Chiara Paolella (maestra elementare).

Un anziano insegnate del paese, da me intervistato, ricordava vagamente un paesano che era stato in gioventù in America; era poi tornato in Italia ed aveva insegnato a Campobasso.

Nell’elenco telefonico di Campobasso, al cognome Nerone corrisponde un solo abbonato; l’ho contattato. Ha confermato di essere il figlio di Beato Nicola.

Persona riservata, schiva, custodisce con discrezione i ricordi del padre che ha messo volentieri a disposizione; racconta inoltre che due sorelle, oltre Beato Nicola,furono inviate dai genitori presso parenti, negli Stati Uniti, per offrire loro un futuro migliore.

Beato Nicola (Nickolas, Nick) fu affidato ad uno zio materno, forse Nicolino Paolella, ospite del quale ha frequentato le scuole fino alla licenza liceale.

Nell’Archivio CISEI (Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana) risulta che il 14 giugno del 1906 Beato Nerone di 10 anni, in compagnia della sorella Itala Maria di 16 anni, di Paolella Nicola e di Paolella Maria (verosimilmente zii materni) è sbarcato negli Stati Uniti, a New York, per ricongiungersi con una zia; tutti provenienti da Pietrabbondante.

Nel “Ruolo Matricolare” dall’Archivio di Stato di Campobasso e nello “Stato di Servizio del Regio Esercito Italiano, Ministero della Guerra”, depositato presso l’Archivio del “Persomil” (Ministero della Difesa, Direzione Generale per il Personale Militare. Roma) leggiamo che Beato Nerone, nato a Pietrabbondante il 29 gennaio 1896:

– E’ stato chiamato alle armi ed  arruolato il 24 novembre 1915;

–  E’ entrato nella Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Modena ed è stato inviato poi in territorio di guerra dove si è distinto per intraprendenza, coraggio ed audacia;

– Promosso Sottotenente il 31 maggio 1917 e Tenente il 21 marzo 1918.

– E’ stato decorato con:

  • Tre distintivi d’onore per ferite di guerra.
  • Croce al Merito di Guerra.
  • Medaglia d’Argento al Valor militare: 20-21 maggio 1916 (Marcai di Sopra).
  • Medaglia di Bronzo al Valor Militare:  1-3 novembre 1916 (S. Marco).
  • Medaglia di Bronzo al Valor Militare :  19 agosto, 1917  (Monte S. Marco di Gorizia).
  • Medaglia di Bronzo al Valor Militare: 9 ottobre, 1917  (Bainsizza – Quota 814).

– Ferito e ricoverato presso l’Ospedale militare di Como l’8 ottobre 1917  è stato dimesso il 16 aprile 1917 con un anno di servizio sedentario e comandato poi, il 10 agosto 1918, in servizio presso la 7a Compagnia Scaricatori, aggregata al “Savoia Cavalleria” a Milano.

– Rientrato al Deposito di Como il 24 agosto 1919.

– In congedo definitivo il 19 novembre 1919.

È importante sottolineare che Nerone, durante la “spedizione punitiva” (Strafexpedition) austriaca sugli altipiani di Asiago, nel giro di due mesi è stato ferito due volte e decorato di medaglia d’Argento al Valor militare; trasferito poi sull’Isonzo è stato nuovamente ferito, decorato di medaglia di Bronzo altre tre volte nel giro di un anno e ricoverato poi a Como pochi giorni prima della disfatta di Caporetto.

Incontra a Milano, verosimilmente tra agosto e novembre 1918 Ernest Hemingway, ricoverato presso l’Ospedale Americano in via Cesare Cantù, che si reca per la riabilitazione all’Ospedale Maggiore di Milano, al Padiglione Zonda, con altri militari feriti; tra essi forse lo stesso Nerone, l’ultimo dei tre citati nel racconto In Another Country, quello che“avrebbe voluto fare la carriera militare”.16 Si stabilisce tra i due uno stretto legame di amicizia.

Il personaggio descritto in Addio alle armi, “il tenente Ettore Moretti, un italiano di S. Francisco che era nell’esercito italiano, 23 anni, mandato con una sorella in America a vivere con lo zio, pluridecorato, ferito per tre volte, con tre filetti d’argento cuciti sulla Manica a 20 cm dalla spalla, l’eroe ufficiale che rompeva le scatole a tutti quelli che incontrava, ansioso di diventare capitano per meriti di guerra, militarista,”17 è senza ombra di dubbio il Tenente Beato Nicola Nerone.

Hemingway rimane infatti profondamente impressionato dalla personalità e dalle imprese di questo eroico soldato; lo stesso protagonista del racconto The Woppian Way, il pugile Neroni, scomparso misteriosamente ed arruolato poi negli Arditi, è chiaramente ispirato alla figura dell’amico.

Il nome dato al protagonista de I Racconti di Nick Adams, Nick, una specie di alter ego di Hemingway giovanile in una biografia a frammenti, pubblicati postumi nel 1971, non è stato forse scelto a caso.

E’ bene però precisare che, contrariamente a quanto sostenuto da M. Reynolds, Nerone il 23 ottobre 1917 non era nella zona di Caporetto bensì ricoverato all’Ospedale Militare di Como dall’8 ottobre a seguito delle ferite riportate due settimane prima sull’altopiano della Bainsizza (come risulta dal Ruolo matricolare presso l’Archivio di Stato e dallo Stato di Servizio originale del Regio Esercito Italiano)18.

Ottenuto il congedo Nerone torna negli Stati Uniti, a Chicago, dove rinsalda l’amicizia con lo scrittore e dove lo ritroviamo poi, temporaneamente al Consolato italiano, in occasione della visita del Generale Diaz negli Stati Uniti; non risulta infatti tra il personale all’epoca ufficialmente alle dipendenze del Consolato.

La pagina del“Chicago Tribune” del 20 novembre 1921, e le foto con Diaz ed Hemingway sono la testimonianza più evidente del legame tra lo scrittore ed il “Capitano Beato Nerone” che compare per la prima volta con il suo primo nome “Beato” ed il giusto cognome “Nerone”.

Nel 1922, verosimilmente in primavera, Nerone torna in Italia; continua la sua passione per la boxe, come risulta dalla partecipazione ad un torneo del 1923 a Campobasso.

Risiede a Pietrabbondante fino al 1939; aderisce al fascismo come tanti Ufficiali reduci della Grande guerra (al centro nella foto). Si trasferisce poi a Bojano dove insegna inglese presso il locale Istituto Magistrale come “esperto”; conosceva bene la lingua e gli insegnati della materia all’epoca scarseggiavano. Nel 1940 consegue a Venezia la laurea in Lingue e letterature straniere.

Alla fine della Seconda guerra mondiale, a Campobasso, gli viene affidato l’incarico di “Interprete” dell’AMGOT (Amministrazione Militare Alleata dei Territori Occupati),organo militare deputato ad amministrare i territori occupati dagli alleati ed istituito nel 1943.19

Dopo una breve parentesi ad Isernia si trasferisce definitivamente nel 1947 a Campobasso dove insegna inglese presso il Liceo Ginnasio “Mario Pagano”.

Nel 1948 contrae matrimonio con Bianca Gorazzini da cui nasce poi il figlio Antonio (Tonino) al quale va la nostra gratitudine per tutti i documenti messi a disposizione.

“Nick Neroni”, eroe di guerra, più volte ferito e pluridecorato, sportivo, esuberante amico del giovane Ernest Hemingway, ha influito non poco con il suo carattere e le sue gesta sulla fantasia dello scrittore e sulla trama di Addio alle armi The Woppian Way.

Scrive Marcelline Hemingway: «Ernie [Ernest] assorbiva le esperienze degli altri come una carta assorbente e dopo, a volte, presentava queste esperienze come fossero sue».20

Il motivo per cui a partire dal 1922, dopo il trasferimento di Hemingway in Francia, senza essere andato negli Abruzzi come promesso, non c’è più traccia di contatti tra i due, potrebbe ricercarsi nelle divergenti scelte intervenute nelle loro vite: fascista convinto e militante l’uno, dichiarato antifascista l’altro.

Beato Nicola Nerone muore a Campobasso il 21 agosto 1951 all’età di 56 anni. Il suo amico Ernest Hemingway muore suicida il 2 luglio 1961 a  Ketchum negli Stati Uniti.

Vincenzino Di Nardo

CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE

16) E. Hemingway, I quarantanove racconti, Mondadori, Milano, 2016, p. 263-268.

17) E. Hemingway, Addio alle armi, cit., pp.116-119.

18)  M.S. Reynolds, Young Hemingway, cit., p. 256

19) Comunicazione personale del Comm. Antonino Di Iorio, di Pietrabbondante, che ha conosciuto Nerone.

20) M. Hemingway Sanford, Un ritratto di famiglia e mio fratello Ernest Hemingway, cit., p. 198.

Le foto pubblicate sono state gentilmente concesse da Tonino Nerone.

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Un grazie particolare all’amico prof. Loreto Di Nucci per l’incoraggiamento ed i preziosi consigli.

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