L’universo si muove, anche se io resto ferma

Dalla mia finestra l’ occhio spazia su tutto l’anfiteatro dei monti, dei contrafforti, delle vallate, delle strade giù giù fino a raggiungere in lontananza il capoluogo di regione che oggi si vede sfumato da una foschia non troppo fitta. Poi lo sguardo mi cade, a destra, sul parco eolico che, ormai, si è mimetizzato col paesaggio e non mi colpisce la vista con le sue pale che girano e girano sempre, anche se a me sembra che non ci sia vento. Con la bora esse si muovono da sinistra verso destra, col maestrale da destra verso sinistra. Mi piace osservarle nel loro movimento: esse catturano il mio pensiero e lo portano lontano, oltre l’orizzonte; mi fanno pensare ai luoghi lontani, alle città, ai borghi sperduti, alle metropoli. Allora mi viene in mente che il mondo si muove, cammina vorticosamente come le pale quando il vento è tempestoso, mentre io sto ferma a rincorrere il tempo che passa e che si porta via l’anima e il pensiero. Come L’AQUILONE di G. Pascoli il parco eolico si porta tutto di me con sé, il cuore e la mente e mi fanno compagnia, ricordandomi sempre che l’universo si muove, anche se io resto ferma.

Maria Delli Quadri

Foto: Paolo Conti