Guardia medica ridotta all’osso. Paglione: «Siamo stanchi di assistere alla distruzione quotidiana dei nostri diritti, anche di quelli più semplici. Indispensabile una valutazione sulla catena di comando»

Ieri il Distretto sanitario di base di Isernia ha comunicato al Comune di Capracotta che, dalla seconda settimana di dicembre saranno scoperti, cioè privi di medico, ben sei turni di Guardia medica.
«Una cosa inaudita – afferma senza mezzi termini Candido Paglione, sindaco di Capracotta-.
Possiamo facilmente immaginare cosa significhi non avere la disponibilità del medico per un ambito territoriale di continuità assistenziale come quello di Capracotta.
Stiamo parlando del territorio montano per antonomasia del Molise e di una evenienza che, tra l’altro, si presenta nel periodo più difficile dell’anno, quando la percorribilità delle strade è aggravata dalle precipitazioni nevose e dal ghiaccio. A questo si deve aggiungere il fatto che Capracotta si sta preparando per affrontare al meglio la stagione turistica invernale, che rischia però di partire con i peggiori auspici: l’Ospedale di Agnone completamente depotenziato e una sanità territoriale sempre più impoverita dei servizi essenziali. In ultimo, ma non per ultimo, la considerazione che a Capracotta esiste una casa di Riposo per anziani con ben quarantadue ospiti presenti, che hanno diritto almeno alla continuità assistenziale garantita dall’ambito di guardia medica presente».

«A questo punto – conclude il sindaco – credo che, al di la della condivisione, scontata, degli ordini del giorno e delle mozioni votate all’unanimità dal Consiglio regionale, ci sia da chiedersi se non sia arrivato il momento di fare una valutazione obiettiva della catena di comando della sanità regionale e di prendere, con grande serenità, gli opportuni provvedimenti. Siamo stanchi di assistere alla distruzione quotidiana dei nostri diritti, anche di quelli più semplici».