“Firmate la proposta di legge contro l’autonomia differenziata per non dividere l’Italia”

Con il via libera da parte del Governo al Decreto Calderoli sull’Autonomia Differenziata è partito ufficialmente il progetto di disgregazione dell’unità del nostro Paese. Una serie di diritti fondamentali, come la salute, l’istruzione e la mobilità saranno di fatto territorializzati e, quindi, non più pienamente e ugualmente esigibili in tutte le regioni.

In particolare, l’articolo 32 della nostra Costituzione diventa carta straccia, perché il diritto alle cure e, quindi, alla salute, non sarà più universalmente garantito, così come è stato finora.

Con l’Autonomia differenziata, infatti, crescerà ulteriormente il divario tra le regioni, con quelle del Centro-Sud – come il Molise – che si troveranno a gestire sempre meno risorse al punto da non poter garantire servizi adeguati, con la conseguenza inevitabile di un forte aumento della mobilità sanitaria verso le regioni del Nord.

Un ulteriore elemento di forte disgregazione territoriale è rappresentato poi dal fatto che le regioni potranno gestire in piena autonomia perfino le retribuzioni e i contratti di lavoro del personale sanitario. È evidente, quindi, che laddove ci sono le risorse e il sistema della sanità funziona anche i medici saranno invogliati ad andare a lavorare. In questo modo si completerà il processo di depauperamento professionale, umano e strutturale degli ospedali del Centro-Sud.

E così l’Italia tornerà alla sanità che esisteva prima del 1978, con il sistema delle casse mutue, quando non era ancora stato istituito il Servizio Sanitario Nazionale. Oggi non ci sono più le mutue, ma esistono le assicurazioni in campo sanitario che aumenteranno ancora di più la forbice tra i ricchi e gli indigenti con lo smantellamento progressivo della sanità pubblica.

Lo scorso 17 marzo a Napoli, insieme a tanti sindaci del mezzogiorno, abbiamo partecipato ad una manifestazione (foto in alto) proprio per contrastare quella che, a tutti gli effetti, non è altro che una vera e propria “secessione dei ricchi” e che serve solo ad alimentare gli egoismi territoriali e le disuguaglianze. A questo punto non rimane che la strada della proposta di Legge Costituzionale di iniziativa popolare per bloccare il Decreto Calderoli. Stiamo raccogliendo le firme proprio per questo, per modificare radicalmente quelle parti del titolo V della Costituzione cambiate nel 2001 e che non hanno retto alla prova dei fatti.

Invitiamo, quindi, tutti i cittadini a firmare la proposta di legge per non dividere l’Italia e per ribadire che le materie che afferiscono ai diritti fondamentali dei cittadini debbano rimanere di competenza esclusiva dello Stato.

Candido Paglione

Sindaco di Capracotta

Per firmare si può andare al sito del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale:

http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/raccolta-firme-proposta-di-legge/

https://raccoltafirme.cloud/app/user.html?codice=CDC