Nella Villa del Duca di Casacalenda, ieri abbiamo parlato di Palazzo Capracotta

Nella storica Villa Campolieto, incastonata lungo il suggestivo Miglio d’Oro tra la Reggia di Portici e la Villa Favorita di Ercolano, si è tenuto ieri un incontro dedicato alla valorizzazione di Palazzo Capracotta, già di proprietà degli antichi duchi di Capracotta: la famiglia Capece Piscicelli. L’evento, promosso dai circoli Lions di Portici Miglio d’Oro e San Giuseppe Terre del Vesuvio, ha richiamato l’attenzione di studiosi, appassionati e amministratori locali.

La scelta della sede non è stata casuale. Villa Campolieto, tra le più significative ville vesuviane, fu voluta dal principe Luzio De Sangro, duca di Casacalenda, che nel 1755 ne affidò il progetto a Mario Gioffredo. Dopo l’interruzione dei lavori, la direzione passò nelle mani di Luigi Vanvitelli, celebre architetto della Reggia di Caserta, che la guidò fino alla sua morte nel 1773. L’opera fu completata nel 1775 dal figlio Carlo Vanvitelli. Un luogo, dunque, che incarna perfettamente il legame tra aristocrazia, arte e territorio.

Durante l’incontro, i relatori hanno discusso sul ruolo delle Ville Vesuviane del Settecento nello sviluppo economico, culturale e sociale di Ercolano e del territorio circostante. Le ville del Miglio d’Oro, nate come residenze di villeggiatura dell’aristocrazia borbonica, sono oggi al centro di un dibattito sul loro recupero e riutilizzo sostenibile.

Protagonista della giornata è stato, in assoluto, Palazzo Capracotta, monumentale edificio storico del Centro Antico di Ercolano attualmente in stato di degrado e al centro di un progetto di “urban patchwork”. L’idea è quella di restituire al palazzo una funzione culturale (museo del vintage) e aggregativa del tessuto associativo ercolanese.

Francesco Di Rienzo, presidente dell’Associazione “Amici di Capracotta” ha ripercorso la storia del Palazzo e ha colto l’occasione per presentare il patrimonio ambientale e culturale del comune di Capracotta alla numerosa platea.

L’incontro ha messo in luce l’importanza di costruire connessioni tra territori diversi ma accomunati dalla stessa necessità di conservare la memoria storica e trasformarla in motore di sviluppo. In questa prospettiva, il recupero di Palazzo Capracotta potrebbe rappresentare un ponte simbolico tra le ville del Miglio d’Oro e Capracotta contribuendo alla nascita di nuove sinergie culturali e progettuali.