Torcuato Di Tella ambasciatore della Repubblica Argentina in Italia

L’ambasciatore Torcuato Di Tella

Capracotta, orgogliosa di tutti gli emigranti che portano e rendono onore al suo nome in tutto il Mondo (Carnevale, Castiglioni, Conti, Del Castello, Di Rienzo, Di Tella, Paglione, Santilli, etc.) ancora una volta è ben lieta di annoverare nella sua centenaria storia cittadina un altro emigrante che sicuramente cementerà ancora di più l’amicizia Italo-Argentina: è Torcuato Di Tella, nominato il 17 settembre 2010 ambasciatore argentino in Italia.

Nato a Buenos Aires il 29 dicembre del 1929, ha effettuato gli studi di ingegneria industriale a Buenos Aires e di sociologia alle Università di Columbia (New York) e di Londra. È professore emerito all’Università di Buenos Aires e lo é stato all’Istituto del Servizio Estero dell’Argentina. Si è specializzato nello studio comparativo dei sistemi sociali e politici di America Latina, avendo pubblicato parecchie opere su questo tema. Tra le altre, Historia de los partidos políticos en América Latina (Buenos Aires, 1993, tradotto in inglese), Historia Argentina (2 volumi, 1993, 1994), Política nacional y popular en México, 1820-1847 (Messico, 1994, tradotto in inglese), Los partidos políticos (Buenos Aires, 1998).

La sua Sociología de los procesos políticos (Buenos Aires, 1985) è stata tradotta sia in inglese che in italiano, quest’ultima col nome Tra caudillos e partiti politici (Feltrinelli, 1993). Ha organizzato con Fernando Devoto un libro collettivo, pubblicato in inglese come Annale Feltrinelli, Political Culture, Social Movements and Democratic Transitions in South America in the Twentieth Century, Milano, 1998. Il suo ultimo libro è uno studio sulle origini del peronismo, col titolo Perón y los sindicatos (Buenos Aires, 2003).

Con suo fratello Guido, industriale e Ministro degli Esteri per 8 anni sotto il presidente Menem (1991-1999), ha fondato l’Istituto Torquato Di Tella, col nome del loro padre, dedicato alla ricerca in scienze sociali e all’arte contemporanea e che è diventato da pochi anni un’Università privata. Tra maggio 2003 e novembre 2004 é stato Segretario Nazionale della Cultura.

Un po’ di storia

Tommaso Di Tella, suo bisnonno di Capracotta, morì nel 1860 ed ebbe tre figli: Amatonicola, Salvatore e Cesare. Dopo essersi rovinati per voler “modernizzare” il paese (avevano costruirono un mulino meccanico) emigrarono in Argentina nel 1894, dove già c’era il loro cugino, Carmine Di Tella, gioielliere, assai benestante, che li aiutò. Fecero un pò di soldi e crearono una piccola azienda per la produzione di sigari ma, poi, fallirono. Cesare rimase in Argentina mentre Amatonicola (nonno di Torcuato e padre di Torquato) e Salvatore (ex monaco) ritornarono in Italia nel 1900.

Amatonicola (Nicola per gli amici) ebbe cinque figli: il maggiore, Giuseppe, poi tre donne – Adele, Bianca e Laura – e il minore, Torquato (suo padre). Giuseppe divenne ingegnere forestale (c’è una piazza a Capracotta intestata a suo nome), a Firenze c’è una sua statua nell’Università dove fu professore, poi visse a Torino e morì in un’ospedale durante la Grande Guerra.

Una volta morto Amatonicola, nel 1905, Torquato, nato a Capracotta nel 1892,

Torquato Di Tella
Torquato Di Tella

ritornò in Argentina, dove nel 1910 – a 18 anni – assieme ad Alfredo e Guido Allegrucci fondò un’industria per fabbricare macchine per il pane con il marchio SIAM (Seccion Industrial Amasadoras Mecanicas), una delle aziende industriali più importanti del Paese e di tutto il Sudamerica.

Nel 1915 rientrò in Italia per difendere la Patria, frequentò l’Accademia Militare di Torino, diventò Tenente del Genio, fu decorato per tre volte con la Medaglia al Valore e nel 1919 tornò in Argentina, riprendendo il comando dell’azienda.

Nel 1921 si laureò come Ingegnere Industriale presso l’Università di Buenos Aires, fu docente, scrittore, Segretario dell’Unione Industriale Argentina (UIA) e fondatore dell’Associazione Antifascista Italia Libera Italia; era molto legato ai gruppi antifascisti emigrati, specialmente a Filippo Turati.

Capracotta, il suo paese natio, gli ha intitolata una strada che, guarda caso, conduce a una officina meccanica.

Ebbe due, figli Guido e Torcuato, e morì a Buenos Aires nel 1948 a soli 56 anni!

Filippo Di Tella