La fiera dell’artigianato di Rho, la Bit e la lezione di Torino 2006

Francesco Di Rienzo

Pubblichiamo uno dei due contributi di Francesco Di Rienzo citati nella bibliografia dello studio del professor Michele Angelaccio sul modello di Smart Village per Capracotta. Il testo seguente è stato pubblicato il 14 febbraio del 2012 sul sito www.capracotta.org all’interno di un’ampia discussione sul rilancio della nostra cittadina. Elenca alcune criticità, in parte fortunatamente superate negli ultimi tempi, legate allo sviluppo di Capracotta e offre una serie di spunti di riflessione, a nostro avviso, tuttora attuali. 

Francesco Di Rienzo
Francesco Di Rienzo

L’edizione 2011 della fiera dell’artigianato di Rho è ormai alle spalle. Il Molise, come ci ha informato nel suo contributo l’ingegnere Filippo Di Tella, vi ha partecipato a ranghi ridotti rispetto a quella precedente: 4 stand contro i 13 del 2010. Il 16 febbraio inizia, sempre al Fiera Milano di Rho, una importante manifestazione di promozione del turismo italiano e mondiale: la XXXII edizione della Borsa internazionale del Turismo (Bit). La Bit, a differenza della Fiera dell’Artigianato, si rivolge a un pubblico specializzato: gli operatori professionali del comparto (oltre sessantamila tra agenzie di viaggio e tour operator). I dati di quest’anno della Borsa sono impressionanti: 2287 espositori in rappresentanza di oltre 5000 offerte turistiche provenienti da 130 paesi del mondo. Tra gli espositori italiani ci saranno, tra gli altri, il Circuito delle Città d’arte della Pianura Padana, gli Agriturismi della Toscana, le Terme di Boario, i Musei Vaticani, il Consorzio Marittimo-turistico delle Cinque Terre, la Navigazione laghi Maggiore – Garda – Como, il Comune di Pompei e gli assessorati al Turismo di diverse regione italiane. Il Molise vi ha partecipato nel 2008. Ma quest’anno non ci sarà.

In effetti, pensandoci bene, cosa ci andrebbe a fare il Molise a un evento promozionale di così alto profilo? Il turismo, infatti, per trasformarsi realmente in un volano di sviluppo economico e occupazionale per un territorio e la sua popolazione, necessita di un patrimonio culturale e ambientale ampiamente valorizzato, di infrastrutture efficienti e servizi efficaci supportati e coordinati da una direzione sovracomunale forte e determinata. Insomma, un turista deve avere la possibilità di scegliere di visitare il Molise perché attratto dalle sue eccellenze, deve poterle raggiungere con facilità con mezzi privati e/o pubblici e deve godere di servizi turistici confortevoli. E invece in Molise, giusto per fare qualche esempio, assistiamo alla chiusura di tratti ferroviari interregionali (linea Isernia – Carpinone – Castel di Sangro), il capoluogo Campobasso è scarsamente collegato su strada ferrata con due metropoli e città d’arte come Napoli e Roma (Napoli – Campobasso: 4 treni diretti al giorno; Roma – Campobasso: appena 5), l’impianto di risalita del Monte Capraro a Capracotta non è riuscito finora a decollare per problemi gestionali, il patrimonio culturale e ambientale è conosciuto perlopiù da pochi appassionati locali e, per quanto riguarda la promozione turistica (in modo particolare quella estiva), è quasi sempre lasciata alle scelte delle singole amministrazioni comunali senza alcun input superiore con la conseguenza che le offerte partorite finiscono per farsi concorrenza reciprocamente anziché integrarsi tra loro in un contesto programmatico organico e unitario.

Dunque, che fare? Personalmente, condivido il suggerimento di Filippo Di Tella: l’Alto Molise deve impegnarsi a promuovere autonomamente le proprie eccellenze in uno spirito comprensoriale. Senza aspettare l’EXPO 2015, si potrebbe puntare già sui festeggiamenti del centenario della nascita dello Sci Club di Capracotta nel 2014. Il 23 novembre dello scorso anno, è stato istituito il Comitato “Capracotta 2014” per cercare di portare sulle piste di Prato Gentile una gara di coppa del mondo di sci nordico. Il Comitato è composto complessivamente da 23 personalità ed è presieduto da Agostino Angelaccio.

«Una gara di Coppa del Mondo di sci di fondo – ha affermato in quella stessa data Angelaccio in un comunicato stampa – rappresenterebbe una vetrina promozionale non solo per il Molise altissimo ma per l’intera regione. Difatti aprirebbe le porte del Molise ad un vastissimo pubblico, creando le condizioni per un “promo” dall’enorme ricaduta mediatica. Sono previste numerose iniziative per promuovere la candidatura di Capracotta ad una gara di Coppa del Mondo di sci di fondo confidando nel concreto sostegno di enti ed istituzioni».

Mi sembra che le premesse siano buone. Al riguardo, vorrei ricordare che esiste un precedente illustre e autorevole da poter utilizzare come modello a cui rifarsi esplicitamente: le Olimpiadi invernali di Torino del 2006. In quella occasione, parallelamente alle date e agli orari delle competizioni sportive, fu stilato un cartellone di oltre 50 eventi da tenersi nella città sabauda e nelle valli olimpiche e diviso in cinque sezioni: 1) arti visive; 2) teatro e danza; 3) musica; 4) cinema e letteratura; 5) storia e società.

Adesso, mi auguro che si passi subito dai proclami ai fatti. Perciò, occorre avviare immediatamente un dialogo costruttivo con tutti gli attori sociali e istituzionali del territorio (associazioni culturali, professionisti del turismo e della comunicazione, imprenditori, amministratori provinciali, regionali, i sindaci dei Comuni limitrofi, ecc.) per elaborare un valido programma di iniziative in grado di convincere la Federazione italiana sport invernali (Fisi) ad assegnare l’agognata gara a Capracotta e, al tempo stesso, di trasformare concretamente quest’ultima in una grande vetrina promozionale per l’intero Molise.

Francesco Di Rienzo

(http://www.capracotta.org/joomla/opinioni/183-la-fiera-dellartigianato-di-rho-la-bit-e-la-lezione-di-torino-2006)