Dal conte Ugo di Moulins alla Ricostruzione: gli anniversari capracottesi del 2015

Ugo I de Moulins, conte di Bojano, fa una donazione all'abate Saxo
Ugo I de Moulins, conte di Bojano, fa una donazione all’abate Saxo

Pubblichiamo una serie di date di eventi della storia di Capracotta dei quali ricorre l’anniversario in questo Nuovo Anno: eventi importanti e meno importanti; eventi famosi e completamente dimenticati o sconosciuti ma che, a loro modo, hanno comunque caratterizzato il passato della nostra amata cittadina.

1105: il conte normanno di Bojano, Ugo I di Moulins, conquista le ultime contee longobarde dell’ex Ducato di Benevento ancora indipendenti (Pietrabbondante e Trivento): Capracotta entra a far parte ufficialmente di quell’embrione di organizzazione territoriale che diventerà il Molise.

1515: il capracottese Salvitto Carfagna ottiene il Regio Assenso per l’acquisto dei feudi di Pietrabbondante, Pizzi di Palena e Poggio Sannita (all’epoca Caccavone) da parte di Bartolomeo e Adriano Carafa.

1545: nella Numerazione dei Fuochi, cioè il censimento delle famiglie per fini fiscali, Capracotta registra 134 nuclei famigliari.

1575: nella Numerazione dei Fuochi, il numero delle famiglie residenti a Capracotta sale a 248.

1735: vengono commissionati all’impresario Venanzio del Sole da Pescocostanzo i lavori di completamento e di rifinitura (ornamenti, intonaci, cornici, stucchi e dorature) dell’interno della Chiesa Madre. Termineranno soltanto nel 1744.

1755: viene restaurato l’allora Palazzo Ducale, oggi sede del Municipio di Capracotta, dai feudatari dell’epoca: i Capece Piscicelli

1775: il Duca di Capracotta Carlo Capece Piscicelli sposa Mariangela Rosa de Riso dei Baroni di Carpinone. Mariangela sarà coinvolta nelle vicende della Repubblica Partenopea del 1799. Sarà l’unica feudataria a soggiornare a Capracotta. Morirà in esilio a Parigi nel 1815.

1835: muore a Napoli all’età di 68 anni il canonico Anselmo di Ciò, famoso per i suoi studi matematici e filosofici. È ricordato nel volume “Uomini illustri della provincia di Molise” di Pasquale Albino.

1855: arriva il regio assenso per l’elevazione della Chiesa Madre a Collegiata dopo la Bolla Pontifica del 15 maggio dell’anno precedente.

1895: il capracottese Nicola Falconi viene eletto per la settima volta consecutiva alla carica di deputato. Vi rimarrà ininterrottamente fino al 1909 quando sarà nominato senatore del Regno.

1905: viene costituita la “Società Anonima Cooperativa di Credito”. Alessandro Campanelli è il primo direttore. Nello stesso anno, il prof. Gino Galeotti, docente di Patologia Generale presso l’Università di Napoli dona al cav. Giovanni Paglione e a Ottorino Conti i primi sci. Nel 1914, nascerà lo Sci Club. Primo presidente sarà il cav. Giovanni Paglione.

1915: l’Italia entra in guerra contro l’Impero Austro-ungarico. In tre anni di conflitto, la comunità capracottese contribuisce allo sforzo bellico nazionale inviando sul fronte 27 ufficiali e 663 tra sottoufficiali e soldati semplici. Il bilancio finale sarà pesantissimo: 65 morti, 40 tra mutilati e invalidi, 47 feriti e 11 decorati al valor militare.

1925: il Consiglio comunale “liberale” di Capracotta viene sciolto. Il cavalier Eugenio Iannone viene nominato prima regio commissario e, successivamente, commissario prefettizio.

1935: il Regno d’Italia invade l’Etiopia: tra le fila dell’esercito, ci sono 105 capracottesi.

1945: termina la Seconda Guerra Mondiale. Capracotta ne esce devastata: le abitazioni sono state quasi interamente distrutte con fuoco e la dinamite dai tedeschi in ritirata mentre la maggior parte della popolazione è stata sfollata dagli Alleati in Puglia. La nostra cittadina viene inserita, con decreto luogotenenziale n. 405 del 9 giugno 1945, nel secondo elenco dei paesi disastrati, stilato dal Ministero dei Lavori Pubblici: riceve così tutta una serie di interventi prima ancora dell’esecuzione piano di ricostruzione elaborato dall’architetto Ferruccio Rossetti e approvato nel 1950.

Piano di ricostruzione di Capracotta del 1950
Piano di ricostruzione di Capracotta del 1950