I sacerdoti

Cinque sacerdoti e una bambina. Nella loro solenne, ieratica staticità sembrano aver fermato anche il tempo. E, in effetti, ci sono riusciti. Vestiti elegantemente con talare, zimarra e cilindro (cappello da prete) posano con composta e attenta disinvoltura. Al centro l’Arciprete Don Filippo Falconi (Parroco dal 1889 al 1917), ben distinto dal fiocco che spunta dal suo cappello di prete.
E’ ricordato come dotto e forbito oratore, liberale, antiborbonico e convinto assertore di libertà di coscienza. I due sacerdoti più giovani, (“lindi e pinti” col civettuolo braccio destro curvato) e altri due più attempati, uno col bastone e l’altro col cappotto tipico del montanaro, fanno corona accanto all’Arciprete. La piccola bambina, ben vestita, col cappellino e la maglia di lana che l’avvolge, fa affiorare un leggero, simpatico sorriso che contrasta con la serietà della scena: sembra un raggio di luce nel freddo e algido sguardo dei sacerdoti.
Nella storia di Capracotta i sacerdoti hanno avuto un ruolo di guida e di formazione nella crescita umana e religiosa del popolo. Ricoprendo anche incarichi di prestigio ecclesiastico e culturale hanno lasciato una impronta significativa dovunque hanno svolto il loro ministero pastorale.
Con le loro spiccate doti personali, le qualità di mente e di cuore e l’impegno profuso nel loro apostolato hanno rivelato e dato prova di sapienza, di integrità d’animo, di prontezza di spirito e di partecipazione attiva alla crescita del popolo loro affidato. Ricordiamo, in rapida sintesi, i fratelli Nunzio e Francesco Baccari nominati Vescovi a Boiano e Telese, Bernardantonio Pizzella, illustre prelato “familiare” del Papa Benedetto XIII, gli Arcipreti Campanelli, Mosca, Bonanotte, Falconi, Conti, Carfagna, Di Rienzo, Angelaccio ecc.. che si sono succeduti nel corso degli anni nella guida spirituale di Capracotta. Numerosi nel numero e nella qualità hanno dato onore e lustro al paese natio.
A conclusione di queste brevissime note mi preme ricordare un piccolo episodio di cronaca clericale. Quando fu presentato al Papa Pio IX la Bolla del Capitolo della Collegiata da firmare, il Procuratore del Capitolo, trepidante avanzava tra gli alti prelati per esibire la Bolla. Sua Santità Pio IX, che amava “motteggiare con fine ironia”, dando uno sguardo ai nomi dei componenti il Collegio capitolare disse: «Bene, bene, parecchi “Conti” in Capitolo…due “Campanelli” e (facendo un lieve inchino) “Bonanotte”» concluse.
Sottoscrisse la Bolla e, levata la mano con un segno di benedizione, lo licenziò.

Don Ninotto Di Lorenzo

Fonte: AA.VV., Capracotta 1888-1937: cinquant’anni di storia cittadina nelle foto del Cav. Giovanni Paglione, Amici di Capracotta, Tip. Cicchetti, Isernia, 2014