Le vicende della Tavola Osca al ritmo di atmospheric, jazz e… black metal

 

Dal jazz all’atmospheric fino al black metal. La Tavola Osca, la famosa lamina in bronzo scoperta a Fonte del Romito nel 1848, diventa la protagonista di un disco: “Dawn of a Dark Age- la Tavola Osca”. L’autore, Vittorio Sabelli, altomolisano trapiantato a San Salvo, ci ha lavorato per ben quattro anni ed è finalmente uscito per l’interesse dell’etichetta francese Antiq Label. L’opera è concepita come un poema sinfonico di due atti e otto scene strettamente collegati tra loro sull’intera vicenda della Tavola: dal rinvenimento all’antico rituale del Saahtùm Tefùrùm, che si praticava nell’orto sacro dedicato alla dea Kerres, purtroppo non ancora individuato tra il territorio degli attuali Comuni di Agnone e Capracotta, passando per i vari cambi di mano fino alla vendita al British Museum di Londra, dove tuttora è custodita presso la sezione delle Antichità italiche.

Vittorio Sabelli
Vittorio Sabelli

Vittorio Sabelli suona il clarinetto e ha studiato jazz e musica classica nei Conservatori di Campobasso e Pescara. Ha ulteriormente approfondito le sue conoscenze a Siena e a Vitoria- Gasteiz in Spagna. Ha fatto parte per dodici anni dell’Orchestra sinfonica del Molise e ha già realizzato dodici dischi. In “Dawn of a Dark Age- la Tavola Osca”, ha scritto la musica e i testi. La pittrice francese Joanna Maeyens si è occupata della cover del disco. L’opera si avvale di altri interpreti importanti: il cantante sardo Emanuele Prandoni, il soprano austriaco Antonio Gust, l’altomolisano Simone Del Papa al flauto e il cantante francese Sparda.

«Volevo fare qualcosa che valorizzasse il nostro territorio e, in particolare, i nostri più antichi antenati: i Sanniti- racconta Sabelli-. Infatti, questo disco vuole essere soltanto il primo di una saga su questo importantissimo popolo che ha segnato la storia delle nostre contrade. Sono andato spesso sul Monte San Nicola per trarre ispirazione cercando di capire cosa sentivano e vedevano i Sanniti. Poi, ho concentrato la mia attenzione sugli studi finora condotti per comprendere meglio come vivevano e soprattutto per scoprire le vicende della Tavola, poi ovviamente ci ho aggiunto qualcosa di mio. Le musiche variano a seconda delle situazioni: da quelle di relax a quelle più “pesanti”. Ci sono le percussioni, i suoni della natura, il jazz e… il metal. Del resto, per un popolo di guerrieri, la scelta del metal è sicuramente una delle più appropriate».