I fratelli Rodolfo e Gasperino Fiadino

La lapide in memoria della fucilazione dei fratelli Fiadino in località “Sotto al Monte”

Il 4 novembre ricade una delle ricorrenze più drammatiche della millenaria storia di Capracotta: la fucilazione dei fratelli Rodolfo e Gasperino Fiadino in località “Sotto al Monte” per mano delle truppe tedesche nel 1943 durante la Seconda Guerra Mondiale.

Subito dopo l’Armistizio tra l’Italia e gli Alleati dell’8 settembre, le guardie e i gerarchi nazifascisti abbandonano il controllo della città di Sulmona favorendo l’evasione di massa dei prigionieri anglosassoni rinchiusi nel campo di internamento militare. I soldati alleati in fuga si spingono sui monti e tra i boschi dell’Abruzzo e del Molise per cercare di raggiungere le truppe alleate che risalivano la Penisola trovando aiuto e protezione presso i contadini locali che li nascondono e li sfamano nonostante la minaccia di morte delle ordinanze militari tedesche.

È così che alcuni prigionieri inglesi trovano ospitalità presso la masseria dei fratelli Rodolfo, Alberto e Gasperino Fiadino a Capracotta. Finché, una notte, la masseria viene segnalata da una spia alle S.S. che vi entrano e arrestato i tre fratelli e i soldati alleati che vi erano rifugiati. I tre sventurati vengono caricati su un camion per essere portati davanti al tribunale militare tedesco della zona stabilito a Villa Canale ed essere giudicati.

Sono condannati a morte. Lo stesso giorno, mentre vengono riportati in paese per essere fucilati, Alberto, riesce a saltare dalla camionetta e invita i due fratelli a fare altrettanto. Rodolfo e Gasperino, però, preferiscono non seguire l’esempio del fratello convinti forse che i tedeschi avrebbero, alla fine, commutato la loro condanna a morte in una pena più mite salvandogli la vita.

Alberto, così, si rotola sul ciglio della strada rimanendo leggermente ferito. Raggiunge una masseria, si fa medicare la ferita e, dopo alcuni giorni, riesce a riabbracciare la moglie e le figlie. Rodolfo e Gasperino, invece, sono immediatamente condotti sul luogo prescelto per l’esecuzione in località “Sotto al Monte”, ai piedi di Monte Capraro. Sono costretti a scavare le proprie fosse. Vengono legati a due alberi e fucilati.

Il 20 ottobre del 1999, il  neozelandese Francis “Bill” Parker, uno dei soldati rifugiati presso la masseria Fiadino, torna a Capracotta per rendere omaggio ai fratelli Fiadino. Da allora, su sua espressa richiesta, ogni 4 novembre viene issata sul balcone del Comune di Capracotta la bandiera neozelandese a loro perenne ricordo.

Nel 2009, il gruppo musicale “Musicanti del Piccolo Borgo” del capracottese Silvio Trotta dedica la “Pastorale per Gaspare e Rodolfo” ai due fratelli capracottesi. Lo spunto è dato da una poesia scritta dal compaesano Gabriele Mosca intitolata “La fucelazione”. Il brano è inserito nel cd “Ecchite maje”.

Le salme dei due contadini capracottesi riposano nel cimitero cittadino. Sotto al Monte, una lapide ricorda la loro barbara uccisione.