L’iniziatore dello sci a Capracotta: il prof. Gino Galeotti

In questi giorni di abbondanti nevicate a Capracotta, è facile imbatterci sui social in fotografie e video che riprendono compaesani e turisti sciare sulle piste di Prato Gentile.

Ma quando è iniziata la tradizione sciistica a Capracotta? E chi è stato a darne l’avvio?

Ce lo racconta il Cav. Giovanni Paglione (Capracotta 1867- 1941), maestro elementare e una delle figure più importanti della comunità capracottese a cavallo del Novecento, in un testo scritto di suo pugno sul famoso “Libro delle Memorie”, un registro di antichi documenti e ricordi vari custodito presso il Comune di Capracotta:

«Nel 1905, quando lo sci era affatto sconosciuto e praticato soltanto da pochi reparti privilegiati di alpini, venne il professor Galeotti dell’Università di Napoli munito di nordici lievi pattini che donò a me e al collega Cav. Ottorino Conti».

Il Cav. Paglione e il Cav. Ottorino Conti, pionieri degli sport invernali, lo estesero ai loro amici e «per una decina di anni fu privilegio di una ventina di persone civili riunite nel primo Sci Club», fondato a Capracotta nell’anno 1914.

Ma chi era il prof. Gino Galeotti?

Gino Galeotti, nato a Gubbio nel 1867, è stato uno dei più importanti patologi italiani: docente presso le Università di Cagliari, Siena e Napoli e membro di importanti sodalizi culturali come l’Accademia Pontaniana e l’Accademia Nazionale dei Lincei.

Dopo aver conseguito nel 1890 la laurea a Firenze in “Medicina e Chirurgia”, sette anni più tardi si recò con il professor Alessandro Lustig, suo maestro, in India per studiare un’epidemia di peste e mettere a punto sieri e vaccini specifici per la cura e la profilassi della malattia, fino a quel momento sperimentati su cavie presso l’Università di Firenze.

Al ritorno dal viaggio in India, Galeotti ottenne la cattedra di patologia generale dall’Università di Cagliari dal 1901 al 1903. Dopo un anno a Siena, divenne docente presso l’Università degli Studi di Napoli: dal 1905 fino alla sua morte.

Dotato di geniale e straordinaria versatilità, diede un grandissimo impulso agli studî biologici positivi nel campo della chimica biologica, della chimica fisica, della fisiopatologia del ricambio e della respirazione così come ha lasciato tracce indelebili nel campo dell’etiologia e patogenesi delle malattie infettive e dell’immunità.

Passò a miglior vita nel 1921 a Napoli nel cordoglio generale.

Fu, dunque, nel suo primo anno di docenza a Napoli che venne a Capracotta come tanti esponenti dell’aristocrazia e dell’alta borghesia romana e napoletana del tempo che sceglievano la nostra cittadina come meta delle proprie vacanze.

E chissà se, tra i suoi tanti meriti, avrebbe mai potuto immaginare di esser ricordato per aver contribuito a dare l’avvio alla grande tradizione sciistica della nostra comunità che, da oltre cento anni a questa parte, è portata avanti a testa alta dallo Sci Club Capracotta sulle piste di fondo di tutta Italia.

Francesco Di Rienzo

Bibliografia:

AA.VV., Capracotta 1888-1937: Cinquant’anni di storia cittadina nelle foto del Cav. Giovanni Paglione, Associazione Amici di Capracotta, Tipografia Cicchetti, Isernia, 2014

G. Crespi, Galeotti, Gino, in Dizionario biografico degli italiani, LI, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1998, pp. 427-429

G. Gradenigo, Necrologio di Gino Galeotti, in Atti della Accademia Pontaniana, Volume LIII, Serie II-Volume XXVIII, Stabilimento Tipografico F. Sangiovanni & Figlio, Napoli, 1923, pp. 172-179

C. Monellini, Gino Galeotti. Importante patologo dalla grande umanità, Litostampa, Perugia, 2021