L’arrivo del Clipper a Capracotta secondo i giornali americani

L’arrivo di Clipper in piazza Stanislao Falconi. Foto: Publifoto. Rielaborazione grafica: Amici di Capracotta

I giornali americani riferiscono che l’idea dello spazzaneve è stata portata nel New Jersey dalla signora Edda Paglione (Di Nucci da nubile) che, con suo marito John, vive a Yardville. Durante una sua visita a Capracotta, ha saputo della situazione in cui si trovano gli abitanti di quel paese ogni inverno e quelli stessi le dissero che la cosa che più avrebbero gradito al mondo era uno spazzaneve… lei conosce di persona i problemi derivanti dalla neve. Così gli Arbitelli e i Paglione si interessarono all’idea.

Corrispondenza tra il sindaco di Capracotta e il sindaco di Jersey City. Fu poche settimane dopo che il sindaco di Capracotta, Gennaro Carnevale, scrisse al sindaco di Jersey City, John V. Kenny. Kenny (sindaco dal maggio 1949 al 1953) subito d’accordo nominò un comitato cittadini di Jersey City guidato dal giudice Edward Zimbella e immediatamente si pensò a come raccogliere fondi per comprare lo spazzaneve per Capracotta.

Il 16 Ottobre 1949 sfilata a Jersey City per stimolare la raccolta fondi. Al comitato “Carnival for Capracotta” riunitosi a Jersey City si sono uniti John Paglione, Vincenzo Di Rienzo, Nicholas Paglione e John Arbitelli. John Paglione, presidente del comitato di Trenton, ha voluto che tutti i capracottesi partecipassero al raduno. Sono stati garantiti autobus per il trasporto. Ai residenti di Bristol è stato chiesto di contattare Loreto D’Onofrio per prenotare i posti per il viaggio. I residenti di Burlington e Florence devono informare Vincenzo Di Rienzo e i residenti di Trenton devono rendere note le loro intenzioni a John Paglione. Al raduno parteciparono duemila persone (circa 400 capracottesi) per raccogliere i 20.000 dollari necessari per l’acquisto dello spazzaneve. La sfilata si è fermata come previsto a Journal Square, dove era in mostra il grosso spazzaneve. John Arbitelli, originario di Capracotta ha donato al sindaco John V. Kenny un dipinto del borgo.

9 Dicembre 1949 festa di beneficenza. È stato allestito lo spettacolo per completare la raccolta dei fondi. L’intrattenimento è stato offerto dalle stelle dello schermo, radio, televisione e sport. Tra questi il cantante Frank Sinatra, ex cittadino di Jersey City, l’attore Jimmy Durante e il precedente campione di pesi massimi di boxe James J. Braddock.

Raggiunti i 20.000 dollari. Sono stati dati oggi dopo un grande programma di beneficenza di intrattenimento tenutosi qui venerdì sera. Lo spazzaneve sarà imbarcato domani per andare in un villaggio degli Appennini, Capracotta.

14 Gennaio 1950. L’arrivo a Napoli. Un grande spazzaneve giallo e nero che si chiama “Clipper Capracotta”, un regalo nato dalla buona volontà di Jersey City, per un piccolo villaggio italiano è approdato qui, oggi, dove ha ricevuto un’accoglienza internazionale. Il grande spazzaneve ha vinto la sua gara con le tormente invernali. Sarà guidato per 100 miglia fin su per gli Appennini domani – proprio prima delle forti nevicate che in questi ultimi anni hanno isolato il paese di 4.000 anime. Folle di italiani si sono mosse quando il grosso spazzaneve è stato scaricato sul molo dalla nave da carico Exiria dell’American Export (trasporto gratuito). L’ambasciatore James Dunn ha dichiarato: «I cittadini di Jersey City, attraverso il loro sindaco J.V. Kenny mi hanno chiesto di offrire questo spazzaneve al sindaco di Capracotta, dott. Gennaro Carnevale, per gli abitanti del suo paese. Così i servizi medici, religiosi e tutti gli altri di importanza vitale saranno disponibili tutto l’anno e durante le forti nevicate».

17 gennaio 1950: l’arrivo dello spartineve a Capracotta. Gli uomini, le donne, e i bambini di questo piccolo villaggio dell’Italia centrale, arroccato su una cresta montuosa, sono rimasti a capo scoperto in una giornata sferzante e hanno acclamato gli Stati Uniti, Jersey City e un grosso spazzaneve, fino a diventare rauchi. Per questo borgo, il cui nome significa “capra cucinata”, quella di oggi è stata la giornata più importante da quando gli eserciti alleati hanno cacciato via i tedeschi. Le campane delle chiese suonavano. Un mortaio sparava una salva dopo l’altra. I bambini uscivano con gli sgargianti costumi tipici della regione. C’erano persino i fuochi d’artificio. Tutto ruotava intorno a un grosso spazzaneve giallo e nero che i residenti stanno imparando a chiamare il “Clipper Capracotta”. Jersey City ha inviato la macchina, un gigante di 24 tonnellate. Insieme ad esso è giunto anche Armando Gaito del dipartimento dei lavori pubblici di Jersey City per illustrarne ai residenti il funzionamento. È stato un giorno di festa. L’intera regione montana, sentita la storia, ne ha fatto un giorno di festa. Lungo le centinaia di miglia che Gaito ha percorso con lo spazzaneve da Napoli fino alle pendici delle colline innevate, gli abitanti dei vari villaggi sono usciti sulle strade ed hanno aspettato ore per poterlo salutare. Gaito ha guidato attraverso il passo di Capracotta nel villaggio sulla cima della montagna proprio mentre il vento sferzante portava con sé l’inizio delle tempeste invernali. Ha ricevuto un’accoglienza che a volte lo stesso vento si portava via. Ha guidato attraverso stradine di appena un piede più larghe dello spazzaneve ed ogni casa davanti alla quale passava esibiva stelle e strisce insieme al tricolore italiano. Il villaggio era tappezzato di scritte colorate: «Viva gli Stati Uniti; Viva New Jersey; Viva i nostri ex compaesani che ora sono in America». Una volta fermatosi nella piazzetta centrale a forma di cuneo i bambini sciamavano sul grosso spazzaneve, la piccola banda locale attaccava l’inno nazionale americano e la folla restava in piedi a capo scoperto nel freddo vento tagliente. Il vento era così gelido che all’ultimo minuto hanno dovuto spostare il palco della cerimonia in un angolo più coperto della piazza. I cittadini assentivano con il capo come per dire «ora va bene tutto. Il nostro spazzaneve è arrivato in tempo». L’ambasciatore americano James Dunn ha offerto lo spazzaneve a nome di Jersey City.

5 Febbraio 1950. I primi italiani d’America ringraziano per lo spazzaneve inviato al paese natio. Le persone giunte da Capracotta molti anni fa si sono riunite oggi nella Chiesa di St. Paul per chiedere una benedizione su Jersey City e sul nuovo spazzaneve destinato alla loro terra d’origine in Italia. La pala (lo spazzaneve) era il dono della popolazione di Jersey City per rimpiazzare quella distrutta dagli invasori tedeschi a Capracotta durante la seconda guerra mondiale. Senza questo spartineve Capracotta sarebbe stata assediata dalla neve tutto l’inverno. Una folla speciale, quindi, di immigrati da Capracotta giunti da Trenton, Burlington e Bristol, Pa e Yardley Pa si sono ritrovati per una speciale riunione di ringraziamento. Il reverendo Henry Vanstralin ha pregato in italiano. Il tema del suo sermone è stato “la Carità verso i vicini”. La folla ha chiesto di benedire la popolazione di Jersey City e il nuovo spazzaneve. Sono rimasti a Burlington tutto il giorno ricordando i vecchi tempi trascorsi a Capracotta e poi…hanno brindato allo spazzaneve…a cena a Grange Hall.

Matteo Di Rienzo

Fonte: M Di Rienzo, L’arrivo del Clipper a Capracotta secondo i giornali americani in AA.VV., A la Mèrɘca. Storie degli emigranti capracottesi nel Nuovo Mondo, Associazione Amici di Capracotta, Cicchetti Industrie Grafiche Srl, Isernia, 2017