Sebastiano Di Rienzo, il “Marco Polo” molisano

Sebastiano Di Rienzo e il suo maestro Giovanni Borrelli

Sebastiano Di Rienzo nasce a Capracotta, piccolo paese di montagna ai confini tra Molise e Abruzzo. Fin da ragazzo coltiva la passione per la moda, così comincia a frequentare come apprendista la bottega del sarto più noto del paese, Giovanni Borrelli. Giovanissimo si trasferisce a Roma e all’età di 19 anni già presta la sua opera presso il famoso atelier di Valentino, di cui diventa ben presto tagliatore e modellista. A 23 anni apre la sua prima sartoria a Roma ed allarga le sue esperienze, frequentando corsi di figurinista e costumista. Sono di quel periodo gli abiti confezionati per diversi film girati a Cinecittà, interpretati da attori famosi, nazionali e internazionali. Nel 1973 partecipa al suo primo congresso mondiale della Sartoria su misura a Londra, quindi, nel 1976 viene nominato membro dell’Accademia dei Sartori, di cui, in breve tempo diventerà consigliere e docente. Da allora la partecipazione ai meeting internazionali della moda e ai congressi mondiali della Sartoria su misura si susseguiranno senza sosta in alcune metropoli europee e americane e asiatiche, dove sfilano anche alcuni abiti creati da lui.

Nei primi anni’80 una sua linea di Alta Moda pronta è venduta con il marchio “COATS CAPRA” (è evidente l’assonanza con Capracotta), sui mercati italiani, tedeschi e giapponesi. Persino in Kuwait il suo nome si diffonde e diventa simbolo di eleganza. Nel 1982 il presidente Sandro Pertini lo insignisce del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana. Docente di modellistica presso l’Istituto Europeo di Design di Roma, Università Privata di Moda, scrive libri di modellistica: “La Tecnica della Moda”, “Professione Moda”, “La Moda nell’industria” e ”Filosofia dell’abito” (la maestria artigianale per filo e per segno dedicato alla moda e alla tecnica maschile) che vengono usati come libri di testo nelle scuole italiane e straniere del settore. Da rilevare, tra le sue produzioni, il mantello a ruota, indumento particolare dei paesi di montagna. A Capracotta è, ancora oggi, un indumento di pregio. Nella mia casa ce n’è uno di castoro autentico quasi centenario, conservato in ottimo stato.

Il marchio Coats Capra
Il marchio Coats Capra

Le cariche di Vice Presidente prima, poi di presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori, coronano il suo curriculum già tanto prestigioso. Nel 1996, per i suoi 40 anni di attività,  organizza a Capracotta una sfilata-evento con indossatrici di professione e con la partecipazione di Anna Valle, allora Miss Italia. Tutte le sue creazioni più famose sfilano sulla passerella in una notte magica, in quello che poi sarà denominato, con targa di pietra, “Largo dei Sartori“. La manifestazione si svolge infatti nell’area antistante l’edificio scolastico con sullo sfondo la scalinata che, scendendo dalla piazza principale, arriva più giù, quasi a ricreare l’atmosfera della scalinata di Piazza di Spagna. Nel 1999 a Cracovia (Polonia) il periodico “Scena illustrata” rivista di politica, cultura, arte e moda lo insignisce del premio: “Il Migliore dell’anno”. Nel 2003, al congresso mondiale della Sartoria di Treviso è nominato segretario generale della stessa federazione. Rimarrà in carica fino al 2011. Dal 2002 gli si sono spalancate le porte della grande Cina, paese allora per noi misterioso e quasi sconosciuto. Finora è andato lì per ben 17 volte, meritandosi a buon diritto il titolo de  “Il Marco Polo molisano”.
Nel mese di maggio dello stesso anno, tramite la Camera di Commercio di Roma, Sebastiano, già presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori, è invitato in Cina, con gli orafi italiani più famosi (in tutto sono una ventina) per presentare il meglio ed anche il più costoso dell’abbigliamento Made in Italy. Sono gli anni in cui questo enorme paese ha già cominciato ad uscire dalle angustie del regime e lancia uno sguardo timido all’occidente, soprattutto all’Italia, patria dell’estro e della creatività.
Loro sanno eseguire e copiare come diligenti scolari, ma non sanno ideare e inventare. La mostra, svoltasi nella città di Tiangin nel nord-est, a circa 200 km dalla capitale ha un enorme successo.

Tutti i partecipanti sono invitati in un grande studio televisivo con le massime autorità, governatore in testa, che lo vuole seduto accanto a sé. Sebastiano come prima volta si fa accompagnare da Enza, sua figlia, che conosce l’inglese e potrà così aiutarlo nella comunicazione; ma non ce ne sarà bisogno, perché due interpreti cinesi e un autista personale si metteranno a sua completa disposizione. La serata si conclude in un locale esclusivo dove fioccano le acclamazioni e le interviste dei giornalisti i quali vogliono sapere tutto di lui, delle sue creazioni, del suo lavoro. Sono momenti emozionanti e difficili da dimenticare; sono il coronamento dei sogni e delle aspirazioni del giovane sarto che sta scalando tutte le tappe del successo ampiamente meritato. A conclusione della settimana intensa di incontri e di onori si svolge una sfilata di moda maschile e femminile. Il concorso “Ago d’Oro”, dedicato ad una figura di spicco dell’Accademia dei Sartori, Gregorio Luzzi, attrae i giovani sarti cinesi che si cimentano nella difficile prova della couture per la prima volta. In questa circostanza Sebastiano organizza perfino un concorso di bellezza tra le ragazze cinesi più carine per eleggere “Miss Capracotta nel mondo” con tanto di fascia già predisposta (ed anche qui il pensiero va al grande amore che egli nutre per il suo paese di cui è un orgoglioso figlio).

Sebastiano e la moglie Angelica insieme al presidente di Taiwan
Sebastiano e la moglie Angelica insieme al presidente di Taiwan

A Xi Sian, vecchia capitale cinese, presso l’università dell’Abbigliamento frequentata all’epoca da 16000 giovani, avviene l’incontro con gli allievi che devono studiare la moda occidentale e più precisamente il fenomeno “made in Italy”. In questa occasione viene nominato Preside onorario della facoltà. In un grande studio inaugurato per la circostanza, con tutte le autorità dell’Ateneo, si svolge una cerimonia suggestiva: una targa all’ingresso, tante gigantografie all’interno riproducenti abiti da lui creati e disegni tratti dai suoi libri. Qualcuno li ha tradotti in cinese per consentirne l’uso come libri di testo nelle scuole. In occasione dell’EXPO mondiale di Shanghai (giugno 2010), nel padiglione riservato all’Italia dirige con altri colleghi un laboratorio di sartoria dal vivo.

Il soprano Hongmei Nie
Il soprano Hongmei Nie

In questa occasione conosce Hongmei Nie celebre soprano cinese nota in tutto il mondo. La stima e la simpatia tra i due sono immediate: la signora diventa sua cliente e lo onorerà della sua presenza a Capracotta per la sfilata degli abiti da sposa tenutasi a Capracotta il 25 agosto del 2012. Il successo della serata di agosto è strepitoso. Questa volta la scalinata non è quella del Largo dei Sartori, ma della chiesa Madre illuminata a giorno, con settanta belle ragazze non indossatrici che sfilano con gli abiti da sposa delle nonne, delle mamme, delle zie, accompagnate dalle dolci note dell’ Ave Maria del Gounod. Anche questa è una serata magica nata dalla fantasia e dall’estro del protagonista che, certosinamente, ha raccolto gli abiti nuziali usati dalle donne dell’epoca dal 1938 al 1983.

La locandina della sfilata degli abiti da sposa
La locandina della sfilata di abiti da sposa “C’era una volta… e c’è ancora”

Oramai Sebastiano ha un agente che lo rappresenta anche in Cina con il marchio depositato “Di Rienzo”. Il “Marco Polo” oggi raccoglie i frutti meritati del suo lavoro e della sua notorietà. I molisani tutti devono essere fieri di questo figlio che tanto onore ha raccolto in Italia e nel mondo e tanto amore ha dato alla sua terra d’origine. Da Roma, dove vive, rientra in paese in media ogni quindici giorni; ha una bella casa e una splendida famiglia con due figli e tre nipoti che sono il suo mondo privato più caro. La moglie Angelica lo ha seguito e aiutato passo passo in questo lungo cammino ed è stata il fulcro da cui egli ha tratto la forza ed anche l’ispirazione per le sue creazioni. Il detto riferisce: “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”. A lei va infatti il plauso per la solerzia e la dedizione che ha mostrato per il suo lavoro. È instancabile nell’arte fine del cucito e delle confezioni su misura. Io l’ho vista, in altri tempi, all’opera e vi assicuro che l’attenzione sua è sempre al massimo, la precisione l’elemento di fondo del suo lavoro. Talvolta è rimasta nell’ombra ma in realtà è stata sempre presente in ogni circostanza, soprattutto nelle numerose sfilate di moda in cui c’era da dimostrare la valenza dell’atelier. Sue clienti alcune attrici, come Silvana Pampanini, Brit Ekland (moglie di Peter Sellers), Bice Valori, Ingrid Tulin ed altre signore del mondo dei vip. Anche Edda Ciano ha indossato le creazioni del nostro sarto create appositamente per lei. Per lo spettacolo del Rugantino l’atelier confeziona tutti gli abiti per Sabrina Ferilli che ne è la splendida protagonista.

Un pensiero va in questo momento alla sorella di Sebastiano, Lina, venuta a mancare alcuni anni fa, in giovane età. Anche lei ha contribuito al successo dell’atelier con la sua presenza costante e con la collaborazione fattiva.

Ho qui davanti a me un biglietto da visita: oltre ai numeri vari e indirizzi, leggo:

SEBASTIANO DI RIENZO
fascino di sartoria

 

Maria Delli Quadri