«Verrà a visitarci dall’alto, un sole che sorge»

«Verrà a visitarci dall’alto, un sole che sorge». È il “Benedictus”, l’inno profetico e di lode di Zaccaria a Dio contenuto nel primo capitolo del Vangelo secondo Luca, a ispirare il tema del presepe del Natale 2021 a Capracotta che è stato accesso sabato 4 dicembre scorso in piazza Stanislao Falconi.

Poche parole che racchiudono in sé il compimento di un’attesa, che ancora una volta, questo Natale ci fa rivivere: quello della nascita dell’Emmanuele, splendore delle genti, che viene a «rischiarare quelli che stanno nelle tenebre», rappresentate metaforicamente dal cupo clima invernale nel quale essa si compie.

Quest’anno il giovane scenografo Sebastiano Trotta ha scelto una scenografia semplice ed essenziale per la sua rappresentazione della Natività, ripresa dal presepe artistico allestito per il Natale del 2019 dal quartiere di Parè di Conegliano (Tv) nella Sala Nervi in Vaticano e quest’anno esposto ad Assisi.

Ha la tipica forma delle stelle di montagna, pietra legno e fieno. L’ambientazione montana si “fonde” con il contesto del paese rendendo così lo spettatore parte stessa dell’avvenimento salvifico.