Una cartolina doppia da Monte Capraro

La cartolina qui rappresentata è la trasposizione fotografica, effettuata dal Cav. Giovanni Paglione, dalla cima di Monte Capraro.

Questo esemplare, unico nella mia collezione, non è viaggiato, mentre la stessa identica cartolina presente a pag. 8 del nostro testo “Saluti da Capracotta – Cartoline dal 1897 al 1943”, reca il timbro postale del 1905 ed è parte integrante della collezione del dott. Giannino Paglione, nipote del Cav. Giovanni, la sigla del quale (GP), appare in basso a destra. 

A margine dello stesso lato destro, con minuscoli caratteri in rosso, si legge “George Alpers Jun., Hannover”: la tipografia tedesca della quale si fidava ciecamente il nostro Giovanni, ritenendo che in Italia non vi fossero tipografie all’altezza, in grado di far risaltare come si deve quanto fotografato. 

Alcuni rilievi:

  • Il Santuario della Madonna di Loreto (all’epoca semplice cappella, sarà elevata al rango di Santuario nel 1978) appare completamente disadorno. La “Pineta del Ricordo” vedrà la luce durante gli anni Venti, in onore di ciascuna delle 65 vittime capracottesi, cadute nel corso della Prima guerra mondiale.
  • Il campanile della Chiesa Madre è mancante della cuspide, che verrà posizionata anch’essa negli anni Venti.
  • L’ultima casa a destra, in alto, è l’albergo Quisisana a San Giovanni.

Questa cartolina è la prova inconfutabile che le case di Capracotta vennero ricostruite dai loro proprietari negli stessi spazi occupati in precedenza, dopo la distruzione da parte dei nazisti nel 1943.

Di questa cartolina esiste anche la versione “single” (foto in basso): la mia riporta il timbro postale del 4/11/1906 e, ovviamente, non compaiono né la sigla “GP”, né il nome della tipografia, come nell’esemplare doppio. 

Paolo Trotta