Capracotta, cane sciuolte e ‘pprete attaccate!

La neve e il freddo sono di casa al mio paese.
Racconto quello che scrisse un carabiniere napoletano a sua madre.
Era stato mandato a consegnare un documento in una casa di campagna. Col suo collega si avviarono di mattina presto e raggiunsero la masseria. Nell’aia subito si fecero avanti con feroci latrati due cani pastori abruzzesi che misero in difficoltà il coraggio del giovane. Il suo commilitone preferì rimanere in macchina mentre il nostro carabiniere cominciò a chiamare i padroni di casa. Non ottenne risposta. I cani si avvicinavano sempre più minacciosi. Cercò di prendere nell’aia un sasso da lanciare contro gli animali e così allontanarli o spaventarli, ma la pietra non venne su, rimase come incollata al suolo, perche il terreno era gelato.
Sconsolato raggiunse in fretta la macchina e il suo compagno di servizio, decidendo di rinviare ad altro momento la consegna del documento.
Prima di ripartire disse al collega: “Capracotta è un paese strano ci stanno i cani sciolti e le pietre legate”! Rende meglio in napoletano: “Queste è nu paese strane assai, cane sciuolte e ‘pprete attaccate”!
Tornati in caserma raccontarono il fatto al Comandante, il quale a sua volta commentò :
“Lo sapete che mi dissero quando fui comandato quassù ? Vai a Capracotta, un paese particolare per il suo clima: ci sono undici mesi di freddo e uno di fresco”!


Alfonso Monaco

Fonte: A. Monaco, ”Coccia di bronzo” si racconta: alcuni ricordi capracottesi, 2016