La passione di Ciro Giuliano per gli orologi

Tra le passioni che caratterizzavano la vita di Ciro Giuliano, il celebre sarto di origini capracottesi, ce n’era una in particolare che lo distingueva da tutti: quella per gli orologi. Non si trattava soltanto di una collezione di orologi da polso o da taschino, sebbene ne possedesse alcuni di grande pregio. Il vero cuore della sua passione erano gli orologi a pendolo, che amava con un’attenzione quasi affettiva.

Negli anni Sessanta, chiunque avesse avuto la fortuna di entrare nella sua casa, si imbatteva in una sala sorprendente: le pareti, già ornate di quadri scelti con gusto, erano letteralmente ricoperte da orologi a pendolo di ogni forma, stile e dimensione. Sembrava di trovarsi in un piccolo museo del tempo, dove ogni oggetto raccontava una storia, un’epoca, un suono diverso.

Ciro aveva un rituale ben preciso. Ogni mattina, subito dopo colazione, compiva il giro della stanza per ricaricare ogni singolo orologio. Lo faceva con metodo, senza fretta, con la stessa precisione con cui tagliava un tessuto o cuciva una giacca. Non ne dimenticava mai uno.

Allo scoccare dell’ora, quel salone si animava come una grande orchestra meccanica: campane profonde, melodie di carillon, richiami di cucù e rintocchi secchi si intrecciavano in una sinfonia che dava vita alla casa. Era uno spettacolo unico, fatto di suoni che testimoniavano il rispetto e l’amore che Ciro nutriva per il tempo e per tutto ciò che porta con sé: memoria, misura, bellezza.

Angelo Monaco