Una chiesa e un ospedale: il culto di sant’Antonio abate a Capracotta

Via Arco con la neve. Archivio fotografico: Cesare Di Bucci (1981) Jocelin de Chateau Neuf nei primi anni dell’anno 1000 portò nel Delfinato in Francia le spoglie di sant’Antonio abate, avute in dono, pare, dall’imperatore di  Costantinopoli. Le reliquie vennero lasciate a La Motte Saint Didier attuale Saint Antoine l’Abbaye, vicino alla città di Vienne. Qui […]

Una chiesa e un ospedale: il culto di sant’Antonio abate a Capracotta

La lapide dell’antico xenodochio in via Arco Jocelin de Chateau Neuf nei primi anni dell’anno 1000 portò nel Delfinato in Francia le spoglie di sant’Antonio abate, avute in dono, pare, dall’imperatore di  Costantinopoli. Le reliquie vennero lasciate a La Motte Saint Didier attuale Saint Antoine l’Abbaye, vicino alla città di Vienne. Qui nel 1095 sorse una comunità laicale, […]

La storia della peste del 1656 a Capracotta in una ricerca universitaria grazie a due volumi degli Amici di Capracotta

Capracotta superò la drammatica epidemia di peste che colpì il Regno di Napoli nel 1656 grazie all’incremento della natalità, all’attrattività economica del suo territorio e all’accesso a speciali misure governative di tutela fiscale. È la conclusione a cui giunge Valentina Casillo, studentessa magistrale dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, nella tesina “Capracotta. Il villaggio […]

Scherzi da… preti: don Antonio dell’Armi

I sacerdoti di Capracotta in una foto del 1910 del Cav. Giovanni Paglione Tra le tante battute famose, rimaste nella memoria paesana, se ne annoverano tre relative ad un “astuto e furbacchione” prete degli inizi Ottocento, ricordato nell’ambito della nostra famiglia come il figlio di un cugino del mio bisnonno Pasquale dell’Armi (1863-1950). Questi tre […]

Gli alberghi storici di Capracotta: seconda parte

Nella bella cartolina allegata si può notare in tutta la sua bellezza il grande albergo “Quisisana” di proprietà della famiglia Santilli. La targhetta pubblicitaria al retro di una cartolina del 1909, oltre ai “cessi all’inglese” pubblicizza anche il “servizio di carrozze per passeggiate e per il collegamento con la stazione”. Gli alberghi di Capracotta erano meta, all’inizio del […]

Sul filo della memoria: la Via Nuova

La Via Nuova allora era tutto fango e breccia, con dei solchi carrai profondi, che quando pioveva si riempivano di acqua, formando grosse pozzanghere. In esse sguazzavano i ragazzi, godendosela un mondo. Le case erano quasi tutte di aspetto modesto, ma dignitose: alcune con la facciata a bolognini. Ai bordi della via, addossati al vecchio […]

Il principe normanno Riccardo Drengot a Capracotta nell’anno 1061

Riccardo Drengot alla battaglia di Civitate del 1053. Illustrazione: Raffaele Caruso Dall’anno 977 all’anno 1105, la famiglia franca dei Borrello riuscì ad affermare il proprio dominio su una vasta area territoriale, la cosiddetta “Terra Borrellense”, corrispondente grosso modo all’attuale territorio della Diocesi di Trivento, districandosi abilmente nelle temperie politico-militari del tempo tra Longobardi, Bizantini e […]

Il capracottese Bernardo Antonio Pizzella vescovo di Costanza

La seconda lapide funeraria della corsia centrale è quella del capracottese Bernardo Antonio Pizzella. È circolare e ne ricorda in forma abbreviata il nome (Bernardo Antonio) con il cognome nella forma settecentesca (Pizzelli), la patria (genericamente il Sannio e non Capracotta), i titoli (canonico della Basilica Vaticana e vescovo di Costanza in Arabia), le qualità […]

L’indole delle donne e degli uomini di Capracotta

Gruppo di giovanette intente al ricamo Le donne?… Nel complesso buone madri di famiglia, solerti massaie, fide spose, affettuose compagne. Non prive però di tutti i difetti delle donne, aggravati da certe speciali fisime di abitudini da far accapponare la pelle. Delle loro fattezze fisiche s’incontra lode in più d’un libro. Il Galanti, per esempio, […]

I reduci della Grande Guerra

Seicentosessantatre tra soldati semplici e sottufficiali, ventisette ufficiali, sessantacinque morti, quaranta tra mutilati e invalidi, quarantasette feriti e undici decorati. Sono i numeri del contributo di uomini e sangue offerto alla Patria dalla comunità capracottese nella Prima Guerra Mondiale per strappare Trieste e Trento all’Impero Austro-ungarico. I combattenti capracottesi, nei tre anni del conflitto, vengono schierati in tutti i punti caldi […]